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Esame di Stato Avvocato 2022 – Come funziona?


Esame di Stato Avvocato 2022: come funziona?

Articolo in aggiornamento Indice dei contenuti


2022. Archiviata la sessione 2021, per i nuovi aspiranti avvocati d'Italia è tempo di preparativi per l'esame. Vuoi sapere come prepararti al meglio?

Vediamo assieme quali sono i principali punti di attenzione e...in bocca al lupo!


Quando sarà l'esame da avvocato del 2022?

La sessione d'esame del 2022 si terrà il 16 gennaio 2023, giorno in cui inizieranno le prove d'esame nei diversi distretti.


Le iscrizioni all'esame 2022 sono aperte dal 03 ottobre fino all'11 novembre. In questo periodo gli interessati dovranno inviare la domanda d'iscrizione per via esclusivamente telematica.


Esame d’avvocato, in quanti lo superano?

Per esercitare la professione di avvocato è necessario il superamento dell’esame di stato in avvocatura.

Tutti gli anni si svolge un esame che, solitamente, era in parte scritto ed in parte orale. Con il Covid-19 le cose sono cambiate e lo svolgimento dell'esame prevede per il secondo anno consecutivo una doppia prova orale.


L’evento coinvolge migliaia di giovani (e alcuni anche meno giovani) neo-laureati in Giurisprudenza che hanno svolto un periodo di pratica forense presso uno studio legale (almeno un anno e mezzo, ma fino a poco tempo fa erano necessari due anni di pratica).


Ma quanti sono gli avvocati in Italia?

Sono circa 242.000 gli avvocati regolarmente residenti in Italia (dato dell’anno 2018). Ci sono quindi circa 4 avvocati ogni 1.000 abitanti.

L’Italia è il 2° paese per numero di avvocati in Europa ed il 3° per concentrazione di avvocati (con una popolazione di 60 milioni di abitanti ci sono quindi circa 4 avvocati ogni 1000 abitanti).

In altri paesi Europei i numeri sono nettamente inferiori, in Germania gli avvocati sono 163.690 (a fronte di una popolazione di 82 milioni di abitanti) e in Francia sono 60.223 (abitanti 67 milioni).


Esame di stato avvocato 2022

Come funziona l’esame di stato per l’abilitazione alla professione di avvocato?

Una volta concluso il periodo di tirocinio forense ed ottenuto un apposito certificato da parte del Consiglio dell’Ordine, il praticante avvocato potrà iscriversi alla sessione annuale dell’esame di avvocato.


Normalmente, l’esame si compone di una parte scritta (articolata in tre prove) e di una parte orale.

Come anticipato, nel 2021, come prevenzione per il Covid-19, si era scelto di sostituire l’esame scritto con un orale. Questo primo test verteva sulla risoluzione di una questione pratico applicativa, modalità confermata anche per la prossima sessione di esami.


Se superi il primo orale, potrai accedere al secondo esame orale che ti abiliterà allo svolgimento della professione. Solo dopo aver passato il secondo orale, quindi, sarà possibile iscriversi all’Albo degli Avvocati presso l’Ordine di riferimento.


Il mancato superamento dell’esame non impedisce di svolgere la professione, ma ti costringe a notevoli limitazioni rispetto a chi ha acquisito il titolo. Ad esempio si può affrontare un contenzioso fino a un tetto massimo di circa 25.000 euro e non si può accedere ad incarichi fiduciari importanti per i quali è sempre richiesto il titolo pieno.


Quanti sono i candidati che superano l’esame d’avvocato?

Le correzioni avvengono suddividendo i candidati per provincia e i promossi vengono pubblicati dalle segreterie delle Corti di Appello. In media i candidati che superano lo scritto sono circa il 50%, ma in alcune province la percentuale è anche inferiore: pensate che ci sono stati anni in cui in alcune province solo il 20% ha superato l’esame scritto!


Invece, se leggiamo i numeri di chi supera l’esame finale complessivo (quindi sia scritto che orale) ottenendo l’abilitazione, negli ultimi anni la percentuale è scesa moltissimo, quasi sempre sotto il 20% di chi partecipa e talvolta intorno al 10% in diverse sedi.


E se supero l’esame di avvocato?

La prima cosa da sapere per un giovane avvocato è che, in quanto professionista abilitato, sei tenuto a contrarre una polizza assicurativa per la responsabilità civile professionale (D.P.R. 137/2012- 14/08/2012).


L’assicurazione di RC professionale tutela il professionista dai rischi che possono manifestarsi durante lo svolgimento della sua attività lavorativa, proteggendo così il suo patrimonio da eventuali richieste di risarcimento danni. Questo tipo di polizza risarcisce il cliente dal danno di natura economica che il professionista potrebbe provocare in modo involontario, per un errore o una dimenticanza, nell’esercizio della sua attività lavorativa.


I premi assicurativi per questo tipo di polizza variano da diversi aspetti, in particolare il fatturato annuale. Sul web puoi trovare numerose offerte: inizia a consultarle, così da arrivare preparato, quando avrai superato l'esame!





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