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Polizza vita ed eredità: tutto quello che devi sapere


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La polizza vita è un contratto di assicurazione che prevede il pagamento di una somma di denaro al beneficiario designato dal contraente in caso di morte o di sopravvivenza di quest'ultimo. Si tratta di uno strumento utile per tutelare i propri cari o per pianificare il proprio futuro finanziario.


Abbiamo già parlato in precedenza del ruolo del beneficiario. In questo testo, invece, ci concentreremo sul rapporto tra polizze vita ed eredità: vi rientra o ne è esclusa? Il beneficiario deve dividere la somma con gli eredi? In questo articolo cerchiamo di rispondere a queste domande, basandoci sulle norme vigenti e sulla giurisprudenza più recente.


La polizza vita non rientra nell'eredità

Il primo punto da chiarire è che la polizza vita non rientra nell'eredità del contraente. Questo significa che la somma pagata dall'assicurazione al beneficiario non fa parte dell'asse ereditario e non è soggetta alle regole della successione.


Il beneficiario, infatti, acquisisce il diritto alla polizza vita direttamente dal contratto stipulato tra il contraente e l'assicuratore, indipendentemente dalla volontà testamentaria o dalla legittima del defunto. La morte del contraente è solo l'evento che fa scattare l'obbligo dell'assicuratore di pagare la somma pattuita.

Gli eredi del contraente, quindi, non hanno alcun diritto sulla polizza vita e non possono pretendere una quota della somma spettante al beneficiario. Questo vale anche se il beneficiario è uno degli eredi.


Se il contraente ha indicato genericamente come beneficiari "gli eredi" o se ci troviamo di fronte a un prodotto diverso dalla classica TCM, invece la situazione cambia leggermente.


Polizza TCM e "gli eredi"

Se la polizza vita non rientra nell'eredità, vuol dire che il contraente può disporre liberamente della somma a favore di chi vuole, senza rispettare le quote degli eredi legittimari?


Non proprio. La legge prevede infatti che si interpreti l'eredità di una polizza vita. Questo significa che se i beneficiari della polizza vita sono stati indicati come "gli eredi legittimi", essi dovranno ricevere in egual misura il denaro della polizza. La differenza, rispetto alla "classica" suddivisione dell'eredità, è che non si seguono le quote ereditarie ma le teste coinvolte: semplificando in modo estremo, se ci sono 4 persone (moglie e 3 figli, ad esempio), in pratica, il premio della polizza dovrà essere diviso per 4.

Tutto questo salvo diverse indicazioni riportate all'interno del testamento.


Altre polizze vita: come "donazioni indirette"

Se il defunto ha deciso di donare in vita una parte del suo patrimonio a un beneficiario diverso dagli eredi legittimari o a uno solo di essi, gli altri eredi legittimari possono agire in giudizio per chiedere la riduzione delle donazioni eccedenti la quota disponibile.


E la stessa cosa può accadere le polizze vita di tipo unit linked e simili, polizze che, come avevamo visto in precedenza, sono agganciate all'andamento di titoli azionari o simili. Trattandosi, infatti, di polizze dal contenuto prettamente finanziario, rientrano nell'asse degli eredi e, quindi, in questo caso il beneficiario dovrà dividere la propria parte con i legittimari del defunto.


Quindi: quando il beneficiario deve dividere la polizza con gli eredi?

La Corte di Cassazione ha recentemente stabilito dei criteri per distinguere le classiche assicurazioni sulla vita da quelle che hanno un contenuto finanziario e che vengono stipulate come forma di investimento.


Nel caso della polizza vita "classica" (la TCM) lo scopo è quello di tutelare i propri cari in caso di morte o di garantire una rendita in caso di sopravvivenza. In questo caso, il premio versato dal contraente è proporzionato al rischio assicurato e non ha una valenza patrimoniale. Pertanto, come abbiamo visto, il beneficiario ha diritto di ricevere la somma intera e non deve dividerla con gli eredi - fatto salvo il caso visto.


Nel secondo caso, invece, la polizza vita ha lo scopo di far fruttare il capitale versatodal contraente, che può essere recuperato in tutto o in parte alla scadenza del contratto (caso vita) o in caso di recesso anticipato. In questo caso, il premio versato dal contraente ha una valenza patrimoniale e non è proporzionato al rischio assicurato. Pertanto, il beneficiario non ha diritto di ricevere la somma intera ma solo la parte corrispondente al rischio assicurato, mentre la parte restante deve essere divisa tra gli eredi in proporzione alle loro quote ereditarie.


Come si distingue una polizza vita classica da una polizza vita finanziaria?

Per distinguere una polizza vita classica da una polizza vita finanziaria bisogna analizzare le caratteristiche del contratto e le modalità di calcolo della somma dovuta al beneficiario. In generale, si può dire che una polizza vita è classica quando:

  • il premio versato dal contraente è fisso e non dipende dalle oscillazioni dei mercati finanziari;

  • il premio versato dal contraente è inferiore alla somma garantita al beneficiario;

  • la somma garantita al beneficiario è determinata in base al capitale assicurato e non in base al valore delle quote o delle unità di conto sottostanti;

  • la somma garantita al beneficiario non varia nel tempo e non dipende dalle prestazioni dei fondi o degli indici di riferimento;

  • il contraente non ha facoltà di recesso anticipato o di riscatto parziale o totale del capitale versato.

Viceversa ti troverai di fronte a un prodotto di investimento o misto.


Polizza vita ed eredità: conclusioni

La polizza vita è un contratto di assicurazione che può avere diverse finalità e implicazioni sul piano successorio.


In generale, la polizza vita, se è di tipo classico, non rientra nell’eredità del contraente e il beneficiario ha diritto di ricevere la somma intera senza dividerla con gli eredi. Tuttavia, in taluni casi, il premio versato dal contraente può essere considerato come una donazione indiretta a favore del beneficiario e può essere soggetto all’azione di riduzione degli eredi legittimari se eccede la quota disponibile.


Per evitare controversie e litigi tra i propri cari, è quindi importante scegliere con cura il tipo di polizza vita più adatto alle proprie esigenze e ai propri obiettivi. Di seguito ti lasciamo alcune proposte di TCM, un prodotto pensato per tutelare i tuoi cari da gli inconvenienti della vita. Sul web trovi numerose proposte di polizze vita sia ramo 1 (quindi di tipo classico) sia di altre tipologie di ramo (quindi pensate come strumento finanziario): scegli con cura e, se hai dubbi, non esitare a contattare la compagnia o il broker per maggiori informazioni.


Ricorda, infine, di leggere sempre attentamente il set informativo, prima di sottoscrivere un qualsiasi contratto assicurativo.







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